Altre pubblicazioni
I cavalieri invisibili
la Chiesa di San Giovanni a Prata di Pordenone
indagini archeologiche 2007
Il libro raccoglie gli studi di Fabio Cavalli, Simone Masier, Andrea Saccocci, Luisa Cecere, Elisa Francescutti, Cristina Vescul, Elisa Ruzza, Michela Frustaci e Fulvio Costantinides, introdotti da Paola Ventura della Soprintendenza ai beni architettonici e archeologici, che hanno dato conto, lavorando sui reperti, delle novità emerse durante gli scavi archeologici condotti paralle-lamente al restauro della chiesa medievale di San Giovanni dei Cavalieri. Molte delle conoscenze fin qui acquisite sulla storica chiesa e sul Medioevo a Prata e nei comuni limitrofi verranno completate e modificate.
La chiesa di San Giovanni, che un tempo vantava un ospizio annesso, risalente al Trecento nella sua prima costruzione, per un secolo venne adibito anche a sepolcro della famiglia dei signori di Prata. Con quella di San Simone, la chiesa è la più antica costruzione di Prata, un tempo florido castello che dominava la Bassa pordenonese. La chiesa di San Giovanni dei Cavalieri doveva detenere una certa importanza, se è vero che il 24 maggio 1409 papa Gregorio XII, diretto a Cividale, assistito dai cardinali e dai prelati che lo accompagnavano, vi tenne un pontificale.
Dopo la distruzione di Prata effettuata dai Veneziani il 23 settembre 1419, la chiesa venne abbandonata, andando progressivamente in rovina. Un restauro nel 1970 ne bloccò il degrado, nel 1999 vennero restaurati gli affreschi e, successivamente, il Comune ha costruito una strada e un piccolo parco, ridandole risalto. Nel 2007-2008, infine, grazie al contributo della Regione è stata sottoposta ad una importante opera di restauro.
Luoghi di fede
Cara Maria, ti racconto…
Si intitola “Cara Maria, ti racconto…” l’antologia dedicata alla Madonna dei Miracoli di Motta di Livenza nel quinto centenario dell’apparizione. La raccolta, è curata da Giacinto Bevilacqua. Ventiquattro autori, conosciuti e meno conosciuti, hanno accettato gratuitamente di rendere omaggio alla Madonna con un racconto libero, toccando registri diversi e proponendo forme letterarie delle più varie: dalla lettera all’autobiografia, dal racconto di fantasia alla ricostruzione storica, dal dialogo al saggio. Ne è risultata una pubblicazione di scorrevole lettura.
Il libro è impreziosito dall’opera dell’artista Olimpia Biasi, riportata in copertina, che raffigura proprio la Madonna dei Miracoli. Il titolo dell’antologia, volutamente semplice, rende ragione al tono scelto dagli autori, i quali hanno tutti descritto una Madonna umana, umile, vicina alla dimensione terrena, comprensiva e materna.
Questi gli autori: Luigina Battistutta, Michela Bigaran, Giuseppe Boccato, Titti Burigana, Marta Camerotto, Giorgio Costeniero, Emilio Del Bel Belluz, Francesca Del Rizzo, Gerda De Nardi, Otello Drusian, Carlo Favot, Marina Ferrante e Norman Zoia, Paolo Lazzarotto, Enri Lisetto, Giuseppe Manzato, Giuseppina Piovesana, Maria Bruna Piva, Eddy Prosdocimo, Alberto Rosa, Paolo Sanchetti, monsignor Ferruccio Sutto e Lia Zulianello.
A cura di Giacinto Bevilacqua
Il Principe di Villa Varda
Il Principe di Villa Varda è il meraviglioso frutto di un progetto che l’Associazione Culturale Attivamente ha ideato e realizzato in collaborazione con il Comune di Brugnera, la Provincia di Pordenone, la Fondazione CRUP, la ditta MODULNOVA, la filiale di Brugnera della Banca di Credito Cooperativo di Pordenone e la casa editrice Altoliventina.
Villa Varda rappresenta il cuore artistico e paesaggistico del Comune di Brugnera. È un luogo carico di cultura e di bellezza, apprezzato per il suo parco, per le occasioni di incontro che il contesto offre ma spesso misconosciuto nella sua storia dagli stessi abitanti del Comune.
Con questo progetto Attivamente ha coinvolto i ragazzi che hanno frequentato la quinta elementare nell’anno scolastico 2010/2011 in un laboratorio di illustrazione che aveva come tema la vita della villa nel passato e che è stato condotto da due affermati maestri pittori ed illustratori: Arcadio Lobato, pluripremiato e notissimo artista spagnolo, ed Anna Casaburi, pittrice, illustratrice e grafica pubblicitaria. Gli elaborati pittorici dei ragazzi, assieme a quelli degli artisti, costituiscono le illustrazioni di questo bel libro che, attraverso una storia inventata da Arcadio Lobato, tenta di restituire alla vita presente un patrimonio artistico e culturale che non può rimanere confinato nel mero ricordo di un passato che non è più.
Cronaca e storia della Latteria sociale di Tamai 1929-1987
Otello Bosari
Era il 19 marzo del 1929, quando, su iniziativa di don Giuseppe Pradella, venne fondata la latteria sociale di Tamai di Brugnera. La forte personalità del prelato, allora solo vicario della parrocchia di cui era titolare don Luigi Bressan, si mise subito in evidenza. Considerato l’erede di don Giò Maria Concina, altro parroco “simbolo” del Novecento di questi territori, don Pradella, uomo di grande iniziativa, ma anche estremamente pratico, oltre a promuovere la forma della latteria sociale ne fu il segretario per circa 50 anni.
Lo storico Otello Bosari ne racconta le vicende, partendo da un’analisi generale del periodo storico e concentrandosi poi sulla figura del fondatore. “Don Pradella è un uomo moderno – scrive Bosari– sa anche usare la macchina da scrivere. Nel suo ruolo di promotore e assistente della latteria, egli ci mette molta energia, andando a volte anche un po’oltre e poi scusandosi…ammettendo, con una certa apprezzabile autoironia, di esser stato battezzato con una dose eccessiva di sale messogli in bocca”.
Frutto dell’analisi dei verbali e della documentazione sulla latteria archiviati nella biblioteca di Brugnera, il libro in 120 pagine riassume 58 anni di storia, raccontando in particolare i momenti di difficoltà vissuti in periodo di guerra e dopo il terremoto del Friuli del 1976. Nelle pagine conclusive sono riportati alcuni documenti originali, in particolare lo statuto costitutivo firmato dai 30 soci fondatori.
La latteria di San Cassiano di Livenza ed il paese.
Aldo Bosari
Attraverso la documentazione superstite si ricostruisce la storia della latteria di San Cassiano (1933-1993) e della vita della frazione che ruota attorno a questa istituzione economica.
La Latteria di San Cassiano rimase in attività fino agli anni ’80, sciogliendo definitivamente la società un decennio dopo. La donazione al comune dell’edificio e del terreno della Latteria consentì all’ente di costruire minialloggi per anziani, mentre l’archivio fu depositato dall’ultimo segretario in quello comunale.
Aldo Bosari, ripercorrendo meticolosamente gli avvenimenti della cooperativa, getta luce sulla storia del paese, evidenziandone le trasformazioni da centro agricolo a centro industriale. Al tempo stesso, nella storia della Latteria cooperativa di San Cassiano si riverberano non solo le vicende del movimento cooperativo friulano, ma anche le trasformazioni della società italiana nel lavoro, nei costumi, nei rapporti sociali.
Edito dall’Altoliventina Editrice con la collaborazione dell’associazione Festa del Vino, il volume fa seguito a quello pubblicato un paio d‘anni fa sulla Latteria di Tamai, la cui storia mostra grandi affinità con quella di San Cassiano.
Il volume di Aldo Bosari è frutto di uno studio compiuto dall’autore sull’archivio della latteria, attualmente depositato presso l’archivio comunale.